La legge regionale

Legge Regionale n. 48 del 28 dicembre 2012

Titolo della legge. “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”

Premessa. Il 28 dicembre 2012 il Consiglio regionale del Veneto, in armonia con i principi costituzionali e delle politiche dell’Unione europea, ha approvato la legge regionale n. 48, al fine di rafforzare e migliorare le misure di prevenzione e contrasto del crimine organizzato e mafioso e della corruzione. Lo strumento legislativo ha inteso introdurre nuove misure volte a rafforzare gli anticorpi presenti nel tessuto istituzionale, sociale ed economico, cercando di favorire, così, in modo più efficace, la diffusione di una educazione alla legalità, alla crescita della coscienza democratica e della cittadinanza responsabile.

L’idea della legge nasce dalla constatazione che il Veneto era una delle poche regioni che non aveva una legge contro la criminalità organizzata e mafiosa. Dalla presentazione del testo al Consiglio regionale si legge, infatti, che il Veneto, pur non essendo storicamente una terra di mafia, tuttavia “[…] interessa alle mafie, italiane e straniere per farvi affari, riciclare denaro sporco, trafficare droga e armi” (si vedano a tal proposito: il dossier/inchiesta, Mafie in Veneto pubblicato nel n. 4/aprile 2012 dal mensile «Narcomafie» e il reportage Le mani della mafia si allungano sul Garda, pubblicato nel mese di luglio 2012 sul settimanale «Sette» del «Corriere della Sera»). A ben vedere, già nel 1994 la Commissione parlamentare antimafia ha inserito il Veneto nella sua relazione sulla presenza mafiosa nelle regioni del CentroNord Italia, affermando che nel nostro Paese “non esistono isole felici”; assunto che ha trovato conferma, poi, nelle recenti inchieste giudiziarie. Da qui l’esigenza di elaborare efficaci strategie di prevenzione, intervenendo con politiche mirate sui fattori di rischio spesso esterni e di natura sociale, economica e istituzionale.

L’obiettivo prioritario della proposta è quello di garantire una presenza istituzionale efficace della Regione Veneto,  rafforzandone la cooperazione intersettoriale all’interno della stessa, unitamente a una cooperazione di tipo istituzionale, mediante la sottoscrizione di protocolli d’intesa e di accordi con altri enti e istituzioni. Il percorso legislativo, avviatosi all’inizio dell’anno 2012 con un seminario promosso dalla Regione e aperto a tutte le forze politiche, ha condotto, dopo un intenso anno di lavoro, all’approvazione della legge all’unanimità. Sulla proposta si è, poi, costruita in itinere una consultazione di istituzioni, cittadini, forze politiche, economiche e sociali, anche attraverso il ricorso al portale web istituzionale del Consiglio Regionale. I propositi del legislatore, contenuti rispettivamente agli articoli 1 e 2 della legge, sono in realtà trasversali ed evidenti in tutto il testo e già a partire dal titolo della stessa, recante appunto “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”.

La legge prevede tra gli altri: un Codice di autoregolamentazione del Consiglio (art.3), delle misure a sostegno della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile nel settore dell’educazione e dell’istruzione (art.9), un’attività formativa a favore della polizia locale (art.10), gli interventi per la prevenzione dell’usura e di altre fattispecie criminogene (art.11), le azioni finalizzate al recupero dei beni confiscati, anche con l’istituzione di fondi di rotazione e di garanzia (artt.11 e 12), la realizzazione dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza (art.15).

Gli articoli più rilevanti nel settore dell’educazione e dell’istruzione

L’articolo 9 della legge, in particolare, insieme ai precedenti articoli 7 e 8 – i quali prevedono interventi ad hoc di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, rispettivamente, in materia ambientale e nei settori economici e politico-amministrativi – si concentra sul sistema dell’istruzione e della formazione con il coinvolgimento degli studenti, dei docenti e degli altri operatori per la promozione di una cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, con specifiche attività di formazione. L’articolo, inoltre, parla espressamente di un “coinvolgimento degli studenti” e del sostegno e contributo a iniziative volte alla formazione e all’aggiornamento di docenti e operatori del sistema, anche per quanto concerne lo “sviluppo dei valori costituzionali e civici” e la “consapevolezza dei rischi legati alla criminalità organizzata”. Tra le iniziative possibili vengono elencate le seguenti: attività didattiche integrative, laboratori e ricerche sui temi della legge; raccolta e messa a disposizione di materiale iconografico, bibliografico, audiovisivo, documentale e statistico; iniziative per lo sviluppo di una coscienza civica, costituzionale, democratica e il rispetto della diversità; interventi per la prevenzione delle situazioni di devianza prevedendo accordi con l’autorità giudiziaria minorile, le forze dell’ordine e le polizie locali; promozione di corsi di aggiornamento del personale docente; raccolta e valorizzazione di tesi di laurea, dottorato e ricerche documentali sui temi della lotta alla criminalità e della storia delle mafie; organizzazione di incontri; organizzazione di eventi e manifestazioni volti alla sensibilizzazione della popolazione e promozione di gemellaggi fra scuole col fine di favorire incontri con studenti anche delle altre regioni e contribuire a percorsi di cittadinanza attiva e antimafia sociale. In questo senso, pertanto, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale concorre alle suddette attività mediante la concessione di patrocini e altri interventi divulgativi.

In particolare, tra le novità sopra annoverate, si dà qui spazio alla previsione secondo cui nella data del 21 marzo di ogni anno è istituita una “Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, con il preciso fine di promuovere su tutto il territorio, attraverso manifestazioni e ogni altra iniziativa, l’educazione, l’informazione e la sensibilizzazione in materia di legalità e contrasto alle diverse forme di criminalità nella società veneta. Spetta, poi, all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, d’intesa con la Giunta regionale, la definizione, con propria deliberazione, di programmi e modalità di organizzazione della suddetta Giornata. È, inoltre, prevista l’istituzione di un “Premio legalità e sicurezza” per gli operatori della sicurezza che si sono contraddistinti per particolari meriti nel campo del contrasto alle mafie, all’usura, alle truffe verso gli anziani e per la tutela del made in Italy.

L’adesione ufficiale delle Regione permette, ad altri enti locali di fare una scelta analoga, al fine di rafforzare la rete delle amministrazioni impegnate a difesa della legalità e nella promozione della cittadinanza responsabile.

La Regione si propone quindi un serio lavoro di prevenzione in collaborazione con le altre istituzioni e le forze sociali attraverso la stipula di protocolli con un forte focus sulle azioni di formazione, informazione, ricerca documentazione e comunicazione . Si auspica, infine, una forte collaborazione con le forze dell’ordine e con la Magistratura, oltre che un serio sostegno alle vittime della criminalità. La Regione esercita, inoltre, il controllo sull’attuazione della presente legge, valutandone i risultati conseguiti e presentando, ogni due anni, alla competente commissione consiliare, una relazione sull’evoluzione dei fenomeni di illegalità e sugli interventi e le iniziative poste in essere, ai sensi della presente legge. Un dato importante e significativo consiste, infine, nel fatto che, come emerge dalla relazione presentata al Consiglio regionale, “la presente legge sarà oggetto di una costante azione di monitoraggio da parte della Giunta regionale”.

Il testo ufficiale della legge si può consultare sul sito del Bollettino Ufficiale della Regione.

Per ulteriori informazioni sulla legge e sui progetti a essa correlati si veda il sito della Regione del Veneto.

E il sito dell’Ufficio Scolastico regionale per il Veneto.